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APPROCCI PRECAUZIONALI

 

Via via che la ricerca rende disponibili sempre più risultati, risulta sempre meno probabile che l'esposizione ai campi elettromagnetici rappresenti un serio rischio per la salute; ciononostante, permangono alcune incertezze. La discussione sull'interpretazione dei risultati controversi, sorta inizialmente in ambito scientifico, si è spostata sul versante socio-politico.

Il dibattito pubblico sui campi elettromagnetici si concentra sui loro potenziali danni ma, spesso, ignora i benefici associati alle relative tecnologie. Senza l'elettricità, la società si fermerebbe. Analogamente, le trasmissioni radio-TV e le telecomunicazioni fanno oramai parte della nostra vita. È essenziale un'analisi del bilancio tra costi e benefici.

La protezione della salute pubblica

Le linee guida internazionali e le normative di sicurezza nazionali per i campi elettromagnetici sono state sviluppate sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, per garantire che i livelli di campo che le persone possono incontrare non siano pericolosi per la salute. Esse vengono riviste periodicamente ed aggiornate se necessario. Comunque, i rischi sanitari a lungo termine sono difficili da accertare - è a causa di questa incertezza che le linee guida incorporano ampi margini di sicurezza nei limiti di esposizione.

Secondo alcuni, prendere ulteriori precauzioni per affrontare le incertezze residue può essere un'utile politica da adottare mentre la ricerca scientifica approfondisce le conoscenze sulle conseguenze per la salute. Comunque, il tipo e l'entità delle politiche cautelative da scegliere dipendono in modo critico dal grado di evidenza dei rischi sanitari e dalla natura e gravità delle conseguenze potenziali. Il grado di cautela dei provvedimenti adottati dovrebbe essere proporzionale al rischio potenziale. Per maggiori informazioni, si veda il Promemoria OMS sulle politiche di precauzione.

Per dare una risposta alle preoccupazioni relative alla salute ed alla sicurezza pubblica, occupazionale ed ambientale in relazione agli agenti chimici e fisici, sono state sviluppate diverse politiche orientate ad incoraggiare la precauzione.

Cosa si deve fare mentre la ricerca continua?

Uno degli obbiettivi del Progetto Internazionale CEM consiste nell'aiutare le autorità nazionali a soppesare i benefici derivanti dalle tecnologie che utilizzano i campi elettromagnetici in rapporto alla possibilità che possano essere scoperti rischi per la salute. Inoltre, l'OMS pubblicherà delle raccomandazioni sulle misure di protezione, qualora esse si rendessero necessarie. Ci vorranno alcuni anni perché le ricerche siano completate, valutate e pubblicate. Nel frattempo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto una serie di consigli:

  • Rigorosa adesione alle normative di sicurezza nazionali ed internazionali esistenti: tali normative, basate sulla conoscenze attuali, sono state sviluppate per proteggere tutta la popolazione con un ampio margine di sicurezza.
  • Semplici misure di protezione: porre delle barriere intorno alle sorgenti di intensi campi elettromagnetici può essere d'aiuto per impedire l'accesso non autorizzato alle zone dove i limiti di esposizione possono essere superati.
  • Consultazione delle autorità locali e della popolazione nel caso di installazione di nuovi elettrodotti o di stazioni radio base per la telefonia mobile: le decisioni sul collocamento richiedono spesso di tenere nel dovuto conto sia l'aspetto estetico sia la sensibilità pubblica. Una informazione trasparente durante le fasi di progettazione può essere utile affinché la popolazione possa comprendere ed accettare meglio un nuovo impianto.
  • Comunicazione: un sistema efficace di informazione e comunicazione sulla salute tra scienziati, governi, industrie e popolazione può aiutare a stimolare una generale consapevolezza sui programmi che riguardano l'esposizione ai campi elettromagnetici, riducendo in tal modo diffidenze e paure.

Per ulteriori informazioni, si rimanda ai Promemoria OMS su campi elettromagnetici e salute pubblica.

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Traduzione in italiano a cura del Dr. Gaetano Marchese (UO Igiene e Sanità Pubblica - Azienda Sanitaria di Firenze) e del Dr. Daniele Andreuccetti (Istituto di Fisica Applicata "Nello Carrara" del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Firenze).