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STATO ATTUALE DELLA NORMATIVA

 

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Chi stabilisce le normative?
Su che cosa si fondano le normative?
Perché il margine di sicurezza sui limiti per le esposizioni professionali è inferiore a quello per la popolazione in genere?
Di che cosa non possono tenere conto le normative…
Quali sono tipicamente i livelli massimi di esposizione nelle abitazioni e nell'ambiente?
Come vengono messe in pratica le normative e chi esegue i controlli?
Sono pericolose le esposizioni sopra i limiti delle normative?
Punti chiave

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Le normative hanno lo scopo di proteggere la nostra salute; come tutti sanno, vi sono normative per molti additivi alimentari, per la concentrazioni di sostanze chimiche nell'acqua o per gli inquinanti nell'aria. Allo stesso modo, le normative sul campo elettromagnetico esistono per limitare l'esposizione eccessiva ai livelli di campo presenti nel nostro ambiente.

Chi stabilisce le normative?

I vari Paesi stabiliscono le proprie normative nazionali di esposizione ai campi elettromagnetici. Comunque, la maggior parte di questi standard nazionali si basa sulle linee guida emanate dall'ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection). Questa organizzazione non governativa, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), valuta i risultati scientifici di tutto il mondo. Basandosi su una approfondita revisione della letteratura, l'ICNIRP produce delle linee guida che raccomandano dei limiti di esposizione. Queste linee guida vengono riviste periodicamente ed aggiornate quando necessario.

I valori limite di campo elettromagnetico variano con la frequenza in modo complesso. Un elenco in cui  si riportassero i valori di ciascuna normativa a tutte le frequenze sarebbe difficile da capire. La tabella che segue è un riassunto dei limiti di esposizione nei tre settori al centro delle preoccupazioni della popolazione: l'elettricità in casa, le stazioni radio base per i telefoni cellulari ed i forni a microonde. L'ultimo aggiornamento di queste linee guida risale all'aprile del 1998.

Riassunto delle linee guida ICNIRP

 

Frequenza industriale in Europa

Stazioni radio base per i telefoni mobili

Forni a microonde

Frequenza

50 Hz

50 Hz

900 MHz

1.8 GHz

2.45 GHz

 

Campo elettrico (V/m)

Campo magnetico (µT)

Densità di potenza (W/m2)

Densità di potenza (W/m2)

Densità di potenza (W/m2)

Limiti di esposizione per la popolazione

5 000

100

4.5

9

10

Limiti di esposizione per i lavoratori

10 000

500

22.5

45

 

ICNIRP, EMF guidelines, Health Physics 74, 494-522 (1998)

I limiti di esposizione possono differire di un fattore oltre 100 tra alcuni stati dell'Europa dell'est e le nazioni occidentali. Con la globalizzazione del commercio ed il rapido sviluppo delle telecomunicazioni nel mondo, si avverte l'esigenza di normative universali. Visto che molti stati dell'ex Unione Sovietica stanno attualmente prendendo in considerazione nuovi standard, l'OMS ha recentemente promosso un'iniziativa per armonizzare le normative di esposizione a livello globale. Gli standard del futuro saranno basati sui risultati del Progetto Internazionale Campi Elettromagnetici dell'OMS.

Su che cosa si fondano le normative?

Un punto importante da chiarire è che un limite normativo non rappresenta una demarcazione precisa tra sicurezza e rischio. Non esiste un singolo valore sopra il quale l'esposizione diventa pericolosa per la salute; invece, il potenziale rischio per la salute umana aumenta gradualmente con i livelli di esposizione più alti. Le normative indicano che, secondo le conoscenze scientifiche, sotto un certo valore di soglia l'esposizione ai campi elettromagnetici è sicura. Comunque, da questo non consegue automaticamente che sopra quel valore essa diventi pericolosa.

Ciononostante, per poter stabilire dei limiti di esposizione gli studi scientifici devono poter identificare i livelli di soglia a cui si manifestano i primi effetti sulla salute. Poiché non è possibile impiegare gli essere umani per la sperimentazione, le normative dipendono in modo cruciale dagli studi sugli animali. Lievi alterazioni del comportamento in animali esposti a bassi livelli precedono spesso effetti sulla salute più drastici a livelli di esposizione più elevati. Le anomalie comportamentali sono un indicatore molto sensibile di una risposta biologica e vengono considerate il più piccolo effetto sanitario negativo osservabile. Le normative raccomandano di evitare le esposizioni a livelli di campo elettromagnetico a cui divengono evidenti le alterazioni comportamentali.

Questo livello di soglia comportamentale non coincide col limite di esposizione. L'ICNIRP applica un fattore di sicurezza pari a 10 per stabilire il limite per l'esposizione occupazionale e un fattore pari a 50 per ricavare il limite per la popolazione in genere. Quindi, per esempio, per le radiofrequenze e le microonde i livelli massimi che si possono incontrare nell'ambiente o nelle abitazioni sono almeno 50 volte inferiori al livello di soglia a cui iniziano a manifestarsi dei cambiamenti nel comportamento negli animali esposti.

Perché il margine di sicurezza sui limiti per le esposizioni professionali è inferiore a quello per la popolazione in genere?

La popolazione esposta per motivi professionali consiste di adulti la cui esposizione a campi elettromagnetici avviene generalmente in condizioni note. Si tratta di lavoratori addestrati ad essere consapevoli del rischio potenziale ed a prendere le opportune precauzioni. Al contrario, la popolazione in genere consiste di individui di tutte le età e condizioni di salute. In molti casi, essi sono inconsapevoli dell'esposizione subita. Inoltre, non ci si può aspettare che singoli membri della popolazione prendano precauzioni per minimizzare o evitare l'esposizione. Sono queste le considerazioni fondamentali che suggeriscono di adottare nei confronti della popolazione generale limitazioni più severe rispetto alla popolazione esposta professionalmente. (Linee Guida ICNIRP)

Come si è visto precedentemente, i campi elettromagnetici a bassa frequenza inducono correnti nel corpo umano (si veda il paragrafo Cosa succede quando si è esposti ai campi elettromagnetici?). Ma anche le varie reazioni biochimiche che avvengono all'interno del corpo generano delle correnti. Le cellule o i tessuti non si accorgeranno di alcuna corrente indotta dal campo esterno che sia inferiore a questo livello di fondo. Quindi, alle basse frequenze, i limiti di esposizione garantiscono che il livello delle correnti indotte dal campo elettromagnetico sia minore di quello delle correnti naturali del corpo.

L'effetto principale dell'energia a radiofrequenza è il riscaldamento dei tessuti. Di conseguenza, i limiti di esposizione per i campi a radiofrequenza e microonde sono fissati in modo da prevenire gli effetti sulla salute provocati dal riscaldamento dell'intero corpo o di una sua parte (si veda il paragrafo Cosa succede quando si è esposti ai campi elettromagnetici?). Il rispetto delle normative garantirà che gli effetti del riscaldamento siano sufficientemente piccoli da essere privi di rischio.

Di che cosa non possono tenere conto le normative…

Fino ad oggi, le speculazioni sui potenziali effetti sanitari a lungo termine non sono in grado di costituire una base per la definizione di normative. Sommando i risultati di tutti gli studi scientifici, il peso complessivo delle prove non indica che i campi elettromagnetici provochino effetti sanitari a lungo termine come il cancro. Le istituzioni nazionali ed internazionali stabiliscono ed aggiornano le normative sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche in modo da fornire protezione nei confronti degli effetti sanitari conosciuti.

I limiti di sicurezza vengono individuati in base alle caratteristiche medie della popolazione e non possono tenere direttamente conto delle esigenze particolari di una minoranza di persone potenzialmente più sensibili. Le norme sull'inquinamento dell'aria, per esempio, non sono basate sui bisogni particolari dei soggetti asmatici. Analogamente, le normative sui campi elettromagnetici non sono progettate per proteggere le persone dalle interferenze che possono disturbare gli apparecchi elettromedicali impiantabili come i pacemaker cardiaci. Dovrebbero piuttosto essere i fabbricanti ed i medici che impiantano gli apparecchi a fornire raccomandazioni sulle situazioni di esposizione da evitare.

Quali sono tipicamente i livelli massimi di esposizione nelle abitazioni e nell'ambiente?

Alcune informazioni pratiche potranno essere d'aiuto per rapportarsi ai valori limite previsti dalle normative internazionali sopra citate. Nella tabella seguente sono elencate le più comuni sorgenti di campi elettromagnetici. I valori riportati devono essere considerati i livelli massimi di esposizione a cui può andare incontro la popolazione - è probabile che le esposizioni comuni siano molto più basse. Per uno sguardo più approfondito ai livelli di campo intorno ai singoli apparecchi elettrici, si rimanda alla sezione Livelli tipici di esposizione in casa e nell'ambiente.

Sorgente

Tipica esposizione massima della popolazione

Campo elettrico (V/m)

Densità di flusso magnetico (µT)

Campi naturali

200

70 (campo magnetico terrestre)

Energia elettrica

(in casa lontano da linee elettriche)

100

0.2

Energia elettrica

(sotto grandi elettrodotti)

10 000

20

Treni elettrici e tram

300

50

Schermi degli apparecchi TV e dei computer

(nella posizione dell'operatore)

10

0.7

 

Tipica esposizione massima della popolazione (W/m2)

Trasmettitori radio-TV

0.1

Stazioni radio base per la telefonia mobile

0.1

Radar

0.2

Forni a microonde

0.5

Fonte: Ufficio Regionale OMS per l'Europa

Come vengono messe in pratica le normative e chi esegue i controlli?

La responsabilità di valutare i campi intorno agli elettrodotti, alle stazioni radio base della telefonia mobile o a qualsiasi altra sorgente accessibile alla popolazione compete alle agenzie statali ed alle autorità locali. Esse devono garantire il rispetto delle normative.

Nel caso degli apparecchi elettrici, è il fabbricante ad essere responsabile della conformità alle norme. Comunque, come abbiamo già visto, le caratteristiche della maggioranza degli apparecchi assicurano che i campi emessi siano sufficientemente inferiori ai valori limite. Inoltre, molte associazioni di consumatori svolgono regolarmente delle verifiche. Nel caso vi siano preoccupazioni particolari, è bene contattare direttamente il fabbricante o rivolgersi all'autorità sanitaria locale.

Sono pericolose le esposizioni sopra i limiti delle normative?

È assolutamente sicuro mangiare un vasetto di marmellata di fragole fino al giorno della scadenza - ma se si consuma la marmellata oltre tale data, il fabbricante non può garantirne la buona qualità. Ciononostante, sarà quasi sempre sicuro mangiare la marmellata anche alcune settimane o mesi dopo la data di scadenza. Analogamente, le normative sui campi elettromagnetici garantiscono che, entro i limiti d'esposizione specificati, non si verificherà nessun effetto sanitario nocivo noto. È presente infatti un grande margine di sicurezza rispetto ai livelli che provocano conseguenze sanitarie. Quindi, anche se si è esposti a intensità di campo molte volte più alte del limite stabilito, l'esposizione rientrerebbe ancora nel margine di sicurezza.

Nelle situazioni quotidiane, la maggioranza delle persone non è esposta a campi elettromagnetici che superano i limiti fissati dalle norme. Le esposizioni tipiche sono molto inferiori a questi valori. Esistono però occasioni in cui l'esposizione di una persona può, per un breve periodo di tempo, avvicinarsi o perfino superare i limiti. Secondo l'ICNIRP, le esposizioni a radiofrequenza e microonde devono essere mediate nel tempo per valutare gli effetti cumulativi. Le linee guida specificano un tempo di media di sei minuti, mentre considerano accettabili le esposizioni di breve durata al di sopra dei limiti.

Al contrario, secondo le normative l'esposizione ai campi elettrici e magnetici di bassa frequenza non deve essere mediata nel tempo. Per rendere la situazione ancora più complessa, entra in gioco un altro fattore chiamato accoppiamento. Il termine accoppiamento si riferisce all'interazione tra i campi elettrici e magnetici e l'organismo esposto. Esso dipende dalle dimensioni e dalla forma del corpo, dal tipo di tessuti e dall'orientamento del corpo rispetto al campo. Le norme devono essere cautelative: l'ICNIRP assume sempre un accoppiamento massimo tra il campo e l'individuo esposto. I valori limite delle normative forniscono in questo modo la massima protezione. Per esempio, anche se i valori di campo magnetico degli asciugacapelli e dei rasoi elettrici sembrano oltrepassare i valori limite raccomandati, un accoppiamento estremamente debole tra il campo e la testa impedisce l'induzione di correnti elettriche in grado di superare i limiti.

Punti chiave:

  1. L'ICNIRP pubblica delle linee guida sulla base delle conoscenze scientifiche attuali. La maggior parte dei Paesi ricava da queste linee guida internazionali le proprie normative nazionali.
  2. Le norme per i campi elettromagnetici a bassa frequenza garantiscono che le correnti elettriche indotte siano al di sotto degli abituali livelli di correnti di fondo presenti nel corpo umano. Le norme per le radiofrequenze e le microonde proteggono dagli effetti sulla salute causati dal riscaldamento localizzato o esteso a tutto il corpo.
  3. Le normative non proteggono dalle interferenze che possono eventualmente disturbare gli apparecchi elettromedicali.
  4. I livelli di esposizione massima nella vita quotidiana sono tipicamente di gran lunga inferiori ai limiti fissati dalle normative.
  5. Grazie ad un ampio margine di sicurezza, le esposizioni al di sopra dei limiti non sono necessariamente pericolose per la salute. Inoltre, l'operazione di media nel tempo per i campi ad alta frequenza e l'assunzione di un accoppiamento massimo per i campi a bassa frequenza forniscono un ulteriore margine di sicurezza.

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Traduzione in italiano a cura del Dr. Gaetano Marchese (UO Igiene e Sanità Pubblica - Azienda Sanitaria di Firenze) e del Dr. Daniele Andreuccetti (Istituto di Fisica Applicata "Nello Carrara" del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Firenze).